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Van McCoy il messaggero della disco

Qui, su Magidisco parlerò in questo articolo di un genio, l’uomo che portò la musica disco al successo, il suo nome? Van Allen Clinton McCoy.
L’importanza di quest’uomo è che stato tra i più importanti a contribuire la nascita della disco music.
sembra all’apparenza un artista dimenticato dal tempo ma non è cosi, ha lavorato molto dietro le quinte aiutando molti artisti al successo, cosi famoso da essere invitato in vari programmi televisivi come Soul Train, The Tonight Show oppure comparire in un cameo nel film “Sextette” del 78′ film interpretato da Mae West e Timothy Dalton, e comporre adirittura musiche per il film “A Woman Called Moses” che venne acclamato dalla critica cinematografica. Ebbe una vita breve ma fu un guerriero musicale
scopriamo ora la sua vita e cosa ha fatto di cosi importante.

Fonte immagine: Unidiscomusic, Van McCoy ritratto nell’album “Sweet Rhythm”

Nato a Washington DC secondo figlio di Norman McCoy e Lillian Ray, fin da giovanissimo fu appassionato di musica,imparò a suonare il pianoforte e cantò per il coro della Metropolitan Babtist Church a soli 10 anni.
a 12 anni iniziò a prendere la mano con la scrittura delle sue canzoni, oltre a esibirsi in vari spettacoli amatoriali in alcuni locali insieme a suo fratello maggiore Norman Jr. Insieme formarono un duo doo-woop, un genere nato alla fine degli anni 40′ da afroamericani che comprende pochi strumenti e vocalizzi e voce acapella, il duo si fece chiamare Starlighters.

Nel 1956 registrarono il primo singolo “The Birdland” che portarono al successo questi fanciulli, cosi famosi da essere contattati dalla casa casa discografica End Records, peccato che il duo Starlighters durò poco, si sciolsero per impegni personali, cosi i due fratelli percorsero strade differenti.
Verso il 1958 McCoy entrò alla Howard University per studiare psicologia, tempo di due anni abbandona questa strada per dedicarsi completamente alla musica,trasferendosi a Philadelphia, ebbe il coraggio di crearsi una sua casa discografica, la Rockin’Records, pubblicò il suo primo singolo “Hey Mr DJ” nel 1959.

il suo immenso potere della scrittura attirò l’attenzione di Florence Greenberg, proprietaria della Screptre Records che lo assunse come scrittore dello staff e rappresentante dell’etichetta A&R.
McCoy compose per il coro The Shirelles, gruppo vocale femminile degli anni 60′, per loro scrisse il primo successo, “Stop the Music” nel 1962.

Da qui inizia la scalata al successo come scrittore e poeta per molti artisti del suo tempo.
I primi successi di McCoy si fanno subito sentire scrivendo singoli come “Giving Up“(1962) per i Gladys Knight & the Pips, “The Sweetest Thing This Side of Heaven” per Chris Bartley nel 1967, “When You’re Young and in Love” per Ruby & the Romantics nel 1964, “Right on the Tip of My Tongue” per Brenda & the Tabulations sempre nel 64′, “Baby I’m Yours” per Barbara Lewis, nel 1967 “Get Mighty Crowded” per Betty Everett del 1967, “Abracadabra” per Erma Franklin nel 63′, “You’re Make Me Love You” per Sandi Sheldon nel 1967 e “I Get the Sweetest Feeling” per Jackie Wilson scritto da McCoy e Alicia Evelyn nel 67′ da notare che questo pezzo ha un suond in stile Motown sia per gli strumenti utilizzati e sia per i Funk Brothers insieme alla perfomance canore del gruppo The Andantes.

In questo arco temporale di dieci anni McCoy oltre a scrivere lavora anche con alcuni produttori discografici americani molto famosi del suo tempo, come Charles Kipps, scrivendo insieme singoli per il gruppo soul The Stylistics, inoltre continua a scrivere per il gruppo soul The Presidents,
In questo periodo Van McCoy fa il suo balzo in avanti oltre a collaborare con i numerosi artisti citati, crea anche la sua casa discografica con etichetta VMP che sta per Van McCoy Productions nel 1966 è lo inaugra registrando un pezzo da solista “Night Time Is Lonely Time”, solo che non ebbe successo nè il pezzo registrato nè la casa discografica, chiude i battenti qualche anno dopo, ma per questo McCoy non si diede per vinto.

Negli anni 70′ lavora anche con David Ruffin con l’album “Walk Away From Love” che sfonda la classifica top 5 nel Regno Unito e numero 9 nella Billboard americana e pubblica il primo album solista sotto l’etichetta Buddah,”Soul Improvisations” nel 72′ singolo più conosciuto dell’album è “Let me Easy” ma non dà il successo sperato a causa della scarsa promozione del vinile uscito nel mercato.
Lavora anche con una grande Artista disco americana Asha Puthli con la quale scrive e arrangia due canzoni “My Heart’s Too Big For My Head” e “You’ve Got to Tell Her” per l’album “She Loves to Hear the Music” .

Ma presto si fece conoscere ed ebbe il successo che meritò, con il suo album “The Hustle” con l’omonimo singolo nel 1975, il suo stile influisce molto dato che la sua scuola è stato il doo-woop degli anni 50′ e 60′ con influenze di genere disco. le coriste , Faith, Hope & Charity che Van li consacra con il nome Soul City Symphony che si sposano benissimo con gli strumenti a percussioni e del basso, mentre l’album “Disco Baby” scritta da George David Weiss, Hugo Peretti e Luigi Creatore, ebbe successo ma non quanto dovuto, anche se vi invito all’ascolto dell’album che non è niente male.

Continuò a scrivere album da solista come “The Disco Kid” prodotto nel 1975, “The Real McCoy” nel 1976, “Rhythms of the World” nello stesso anno, “My Favorite Fantasy” nel 1978, “Lonely Dancer” nel 1979 e “Sweet Rhythm” sempre nel 79′. Di questi album un singolo strumentale raggiunse la top 5 nel Regno Unito con “The Shuffle” nel 1977.

Purtroppo venne a mancare improvvisamente per un attacco di cuore il 6 luglio del 1979, all’apice del suo successo, lascia questo mondo a soli 39 anni. da ricordare che il 12 luglio dello stesso anno ci fu quel triste evento della Disco Demolition Night, molti artisti oltre ad essere indignati per l’evento organizzato, si arrabbiarono ancora di più perché Dahl bruciò proprio un suo vinile a pochi giorni della sua morte, per saperne andate nella pagina “nascita della musica disco“.

Il suo stile musicale scrive una parte della disco music, McCoy è stato il ponte di collegamento tra due ere musicali, il doo-woop mixato ai strumenti a percussione, ricollegabile alla musica afroamericana di quel tempo, la sua voce nera con un pò di falsetto furono la chiave della sua gloria eterna nella scena musicale disco, è ancora tutt’oggi considerato il messaggero della disco nulla da dire.

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