Anni 80New Wave

Come è nata la new wave?

Come è nata la new wave?

La musica new wave, o semplicemente New Wave, è un movimento culturale, artistico e musicale che ha inizio tra la seconda metà degli anni settanta e i primi anni anni ottanta del XX secolo per esaurirsi con la fine degli anni ’80. Tradizionalmente si collega l’uso del termine in campo musicale alle interviste del 1976 del manager dei Sex Pistols, Malcolm McLaren il quale, per definire la musica dei suoi assistiti, sosteneva fosse una “nuova ondata musicale” (A new wave in music) destinata ad essere rivoluzionaria quanto la Nouvelle Vague francese lo era stata nel cinema. In questo primo momento, quindi, il termine New Wave era utilizzato quale perfetto sinonimo di musica punk.

La “nuova Onda musicale” e il post-punk..

tra il 1976 e il 1978 in questo periodo di tempo alcuni gruppi appartenenti al rock di fine anni 60′ come i Sex Pistols, i New York dollars i Clash e i Ramones, danno vita ad una nuova musica contemporanea, voglio ricreare le basi del rock e del punk cancellando tutto (o quasi) molte forme e stili del rock e del punk ancora in voga, creando una struttura molto più complessa mischiando il rock con il punk dando vita ad un nuovo processo musicale mai visto prima definito come post-punk.
Il rock alla fine del periodo Settanta stava iniziando a crogiolare e perdere di interesse tra i vari artisti, bisognava mettere in discussione l’approccio culturale è artistico delle musica rock. Cosi diede vita ad un mix di vari generi come il funky,rhythm è il blues mischiando con la progressive rock’n’roll e soul.

Una delle più grandi sostenitrici e poetessa del rock Patti Smith che ha frequentato la scena underground degli anni 70′ a New York con il suo primo 45 giri contenenti due canzoni molto famose “Hey Joe” e “Piss Factory”.
Il 77′ data molto importante dell’inizio di questo genere si ricorda i Talking Heads e dei Television che avvieranno l’ascesa alla loro carriera con due album molto importanti. Marquee Moon album dei Television, racconta un viaggio disperato e alienante della vita metropolitana, grazie al chitarrista Tom Verlaine con i suoi assoli e accordi molto lunghi, lancinanti ed ossessivi entra nella top 100 dei chitarristi più famosi e innovativi di sempre, e Talking Heads 77′ album dell’omonima band con brani semplici, freschi e armonici danno spazio alla fantasia dell’ascoltatore del album e l’inizio all’ascesa del post punk di massa.

Il tempio del punk era CBGB (Acronimo di Country Blue Grass Blues) storico club rock, situato a Manhattan dove hanno suonato i migliori esponenti del punk, i Ramones, Patti Smith, Dead Boys, Mink DeVille, Talking Heads, Tuff Darts, The Shirts, The Heartbreakers, The Fleshtones, e i Blonde e tanti altri.
Dal 76 in poi molti di questi gruppi e solisti hanno cantato e suonato al CBGB, rendendolo celebre in tutto il mondo rendendolo un esperienza unica e irripetibile. I Blonde lanciarono una delle canzoni più famose “Call me” e “Heart of Glass” ormai marchio di fabbrica del gruppo e della voce sensuale e forte di Debby Harry.

Di questo periodo in America arrivano anche i Per Ubu, originari dell’Ohaio, che ricalcano uno stile tra Capitan Beefheart e i Velvet Underground, si fanno conoscere con il loro capolavoro nato nel 78′ “The Modern Dance” fatto di accordi molto striduli, vocalizzi quasi mistici e ritmi molto veloci, quasi isterici per intenderci, L’album racconta della società distopica dell’era post-industriale del tempo ma ancora oggi molto attuale.

In California invece nascono dei veri e propri esperimenti della new wave music che ne hanno contribuito un forte cambiamento
uno di questi sono i The Residents, con il loro album “Meet The Residents” del 1974 con uno smisurato uso di accordi di pianoforte molto cupi, hanno dato vita ad un genere molto cupo e particolare e inconfondibili come stile, uso dei vocalizzi ridotto se non su alcune canzoni come “Skratz”, ricordano molto le canzoni che si inseriscono nei video di avvistamenti UFO o di messaggi subliminali che trovate anche su Youtube per certi versi 🙂 ma alcuni accordi e suoni sono anche la parodia dello stile di Frank Zappa, riscontrabile anche in un altra raccolta “Not Avaiable” sempre dello stesso anno.
Nascondo Anche i Chrome un gruppo che sfrutta la base del rock e del drum machine, i loro capolavori come “Half Machine Lip Moves” del 80′ e Alien Resurection del 77′ ci porta nella disperazione dell’era delle macchine ti pongono delle domande come ad esempio “Le macchine prenderanno il nostro posto ?” oppure “come sarebbe il mondo se utilizziamo i macchinari per fare tutto ?” Forse hanno predetto con le loro canzoni l’inizio di una nuova era che adesso sta prendendo ancora più forma oggi.
Nascono anche i Tuxedomoon che con il loro album post punk/new wave “Half-Mute” del 1980 danno una forma musicale al dadaismo ed alcune forme d’arte dell’epoca, con loro i quadri dadaisti li puoi “ascoltare” sembra strano ma la loro musica nasce per farti entrare in uno spazio senza tempo proprio come i quadri di Giorgio de Chirico, per poi far parte dell’avant-guarde di Berlino nel 82′.

In California invece nascono dei veri e propri esperimenti della new wave music che ne hanno contribuito un forte cambiamento
uno di questi sono i The Residents, con il loro album “Meet The Residents” del 1974 con uno smisurato uso di accordi di pianoforte molto cupi, hanno dato vita ad un genere molto cupo e particolare e inconfondibili come stile, uso dei vocalizzi ridotto se non su alcune canzoni come “Skratz”, ricordano molto le canzoni che si inseriscono nei video di avvistamenti UFO o di messaggi subliminali che trovate anche su Youtube per certi versi 🙂 ma alcuni accordi e suoni sono anche la parodia dello stile di Frank Zappa, riscontrabile anche in un altra raccolta “Not Avaiable” sempre dello stesso anno.
Nascondo Anche i Chrome un gruppo che sfrutta la base del rock e del drum machine, i loro capolavori come “Half Machine Lip Moves” del 80′ e Alien Resurection del 77′ ci porta nella disperazione dell’era delle macchine ti pongono delle domande come ad esempio “Le macchine prenderanno il nostro posto ?” oppure “come sarebbe il mondo se utilizziamo i macchinari per fare tutto ?” Forse hanno predetto con le loro canzoni l’inizio di una nuova era che adesso sta prendendo ancora più forma oggi.
Nascono anche i Tuxedomoon che con il loro album post punk/new wave “Half-Mute” del 1980 danno una forma musicale al dadaismo ed alcune forme d’arte dell’epoca, con loro i quadri dadaisti li puoi “ascoltare” sembra strano ma la loro musica nasce per farti entrare in uno spazio senza tempo proprio come i quadri di Giorgio de Chirico, per poi far parte dell’avant-guarde di Berlino nel 82′.

Sul finire degli anni 70′ ci sono stati anche gruppi considerati “no wave“, un gruppo di artisti assunsero un atteggiamento nichilista, musica prodotto con stilemi rock a tutto volume mischiando alcune caratteristiche del free-jazz. di questi artisti ci sono i Contorsions di James White, i Mars, i Dna e per finire i Teenge Jesus and the Jerks di Kydia Lunch.
Questo movimento “anti-wave” ebbe breve vita finì subito quando gli anni 80′ erano alle porte.

Ma il genere “Nuova Onda” prende largo consenso in Gran Bretagna ancor di più che negli States, ed qui partono i presupposti del post-punk. nelle terre dell’oltre manica spuntano gli XTC che nel 1978 produssero due album eccezionali “White Music” e “Go”
con questi due capolavori musicali hanno creato le basi del post-punk, ma c’e di più, gli XTC tra il 79 e l’82 hanno creato altre tre raccolte sperimentando sempre di più altri stili che fuoriescono dal genere new wave avvicinandosi sempre di più al pop-punk – “Drums and wires”(1979), “Black sea”(1980) e “English settlment”(1982) dove pian piano dal pop-funk passano al rock-pop mettendo il punk da parte, usando solo una parte del loro stile punk ma ammorbidendo molto nei modi un pò alla Beatles con testi ed arrangiamenti musicali malinconici e testi con un senso del british humor non indifferente.
Non scherzano neanche gli Stranglers che danno un contributo al genere in Gran Bretagna. Caratterizzati da un uso eccessivo ma molto melodico della tastiera, e uso della chitarra ripetitivo come un classico pattern musicale di oggi. brani di questo gruppo che rappresentano questa descrizione sono “Sometimes” dall’album “Rattus Norvegicus” del 77′ oppure “Bitching” dalla raccolta “No more heroes” dello stesso anno. Le melodie sono di ottima fattura, per niente scontato, vi consiglio di ascoltare anche gli album “Black and white”(78), “The Raven”(79), “The meninblack”(81) e “La foile” (81).

Nella vastissima scenografia post-punk ci sono i Fall che con la loro creatività musicale di tutto di un pezzo ricercano armonia ritmica seppur complessa ma altrettanto geniale, li troviamo negli album “Live at Withch trials”(79), “Grotesque”(80), “Hex enduction hour (82)” e “Perverted by language”(83). I Fall con i loro stilemi punk diedero l’ispirazione anche ad un altro gruppo molto conosciuto dell’epoca i Buzzcocks che con sole tre raccolte musicale si riassume tutta loro vivacità del loro stile ineludibile e testi con argomenti come droga, sesso e e temi di omosessualità in generale molto scandalosi al tempo: “Another music in a different kitchen” (78), “Love bites” (78) e “A different kind of tension” (79).
il leader Howard Devoto lasciò il gruppo per fondare i Magazine che ricalcano un pò “Buzzcocks Style” riscontrabile nell’album “Time’s Up” del 1978 per poi creare uno stilema punk tutto suo visibile nelle tre raccolte: “Real life” (78), “Secondhand daylight” (79) e “The correct use of soap” (80).
Seguendo la linea del tempo e anche per approccio stilistico ma quasi distanti per il post-punk, quasi pop ci sono i Japan di David Sylvian e gli Ultravox di John Foxx.
I Japan con i due album “Quiet Life”(79) e “Gentlemen take polaoids”(80) e “Tin Drums”(81) dove la new wave prende la musica soft elettronica, e ambient che caratterizza lo stile di Sylvian riprese anche dal suo collaboratore e già leader dei Yellow Magic Orchestra Ryuichi Sakamoto.
Sylver dopo lo scioglimento dei Japan insieme a Sakamoto e un altro collaboratore e noto cantante Peter Grabriel nel 1984 da solista pubblica altri due capolavori indiscussi: “Secrets of the beehive” (87) e “Words with the shaman” (85).

Una altra pietra miliare del punk sono gli Ultravox band inglese capitanato da un grande artista poliedrico in tutte le sue forme e sfaccettature, John Foxx. i primi due album sono uno spettacolo per chi ha gusti musicali, con uso sistemico di chitarra elettrica, base ripetitiva ma molto melodica insieme al basso e suo di tastiera per dare un tocco di classe! parliamo degli album “Ha! Ha! Ha!” (77) e “System of romance”(78) dagli inizi degli anni 80′ prendono le distanze dal genere punk avvicinandosi all’uso di tastiere e violino, si scioglieranno quando Foxx sceglierà di fare una carriera da solista, si sa senza frontman non si cantano messe e concerti .
E che dire dei due gruppi fondamentali dell’estetica punk per eccellenza? due pezzi grossi che hanno portata alla ribalta la new wave, sto parlando dei Clash e dei Jam. I Clash capitanati da Joe Strummer e Mick Jones dopo aver esordito con l’album “The Clash” nel 1977 con stilema punk, per poi passare al secondo album “Give’em enough rope” del 78′ che non fa altro da ponte tra il punk e l’inizio della nuova onda. Poi la band cambiò rotta, con l’album “Sandinista” che mischiarono più generi, un pò per atto politico dovuta lotta alla discriminazione razziale in quegli anni e un pò per esperimenti sonori da loro attuati mixando elementi rock’n’roll e il country, con generi di matrice nera come il blues, il funky, il reggae, questo porta i Clash d un punto di vista musicale avanti di 10 anni rispetto ai gruppi conterranei dell’epoca.

I Jam con Paul Waller come frontman e fautore della band con le due raccolte “In The city” e “This is the modern world” entrambi pubblicati nel 1977 con un mix tra punk, rock’n’roll, fatto con uno stile che ricalca molto gli Who dato che sono stati per i Jam grande fonte di ispirazione artistica. anche loro come i Clash diedero nel campo musicale le loro perle sperimentali solo che adottarano uno stile più sixties e rhythm and blues, con testi che marcarono la politica rossa (inteso di sinistra) proteste sociali, ribellismo verso la società attuale è il sistema inglese di fine anni 70′. I Jam con l’ultimo album “The gift” publicato nel 1982 Weller diede spazio più alla musica di genere black come jazz, soul e funky. Ed e cosi che Weller diede nascita un nuovo gruppo, gli Style Council che appunto si interessa di questo nuovo sound da lui adottato, da notare la raccolta “Long hot summer” pubblicato nel 1983 è “Cafè bleu” nel 1984 decisamente più commerciale.
Nel tempo del post-punk hanno lasciato un ricordo indelebile in quegli anni i Pop Group e Gang of Four due band che hanno osato sfidare e rimettere in discussione il punk, adottando la semplicità sonora del funky con la violenza vocale del post punk come si evince dall’album “Y” del 1979 dei Pop Group e dall’esordio frenetico e veloce della raccolta “Entertainment!” sempre dello stesso anno.

Non possiamo non introdurre due gruppi rock che hanno scritto la musica degli ultimi 20 anni come si fa a non spendere una parola per loro: The Police di Sting e gli U2( Bono ritorna sulla tua strada che le canzoni anche oggi rendono ahahha :)).
I Police sono un gruppo che hanno suonato sempre “al di fuori degli schemi” hanno iniziato con il primo album di esordio nel 77 “Fall out” ma non hanno mai abbracciato il post-punk del tutto, hanno rimesso in discussione tutta la scena musicale, registrando pezzi con ritmica pop rock-ragge, questa fusione e cosi geniale da portare il gruppo alla top 100 degli artisti più amati di sempre, i singoli più famosi sono:
Every Breath You Take dell’ultimo album Synchronicity publicato nel 1980, Roxanne, Don’t Stand So Close to Me dall’album Zenyatta Mondatta
e il singolo Message in a Bottle dalla raccolta Outlandos d’Amour del 1978.

Gli U2 di origine Irlandese formato da Paul D. Hewson conosciuto come d’arte Bono Vox entrano nella scena post-punk con non molta nonchalance, movimento di chitarra pschiedelica è un ottimo arrangiamento fresco e subito orecchiabile merito sia del frontman indiscusso del gruppo e del potente drumming di Larry Mullen. Ricrdati per i primi 3 album che li hanno portati alla ribalta nella scena musicale sono “Boy”(80) October(81) e War(83) di quest’ultimo molto importante gli arrangiamenti dei testi che parlano delle proteste politiche e religiose avvenute in Irlanda di quel periodo e della guerra tra la neonata repubblica e UK.

Ci sono anche Bomtown Rats di Bob Geldof che diventerà celebre per aver inventato il Live Aid e conosciuti con la canzone “I Don’t Like The Mondays” contenuta nella raccolta “The Fine Art Of Surfacing” (1979).
Vorrei spenderci qualche parola in più su di loro e su altri gruppi che hanno fatto la storia, ma l’articolo è già lungo di suo e vorrei terminare questo viaggio post-punk, per passare al secondo periodo della new wave, il dark-gothic.

La fase dark-gothic

il genere dark per antonomasia nasce in Gran Bretagna prende un termine abbastanza suggestivo nella terra oltre la manica di musica gothic, che dal 77 fino all’ 84 da un enorme contributo di influenza nella new wave.
I primi paladini di questo genere dark furono i Black Sabbath di Tony Iommi e Ozzy Osbourne all’album “A Saucerful Of Secrets” dei famosissimi Pink Floyd di Roger Waters. Passando dal cantante più influente del tempo David Bowie che con i suoi singoli Space Oddity,Starman, Heroes alla “trilogia berlinese” negli anni 70′ dove atmosfera e musica sono toni cupi e testo fortemente dark ma molto emotivi, poichè Bowie scelse la strada del glam rock perfezionando questo genere al top.
Di questi fine anni Settanta la maggior espressione della musica gotica sono stati i Joy Division di Ian Curtis, di breve vita come il suicidio del frontman stesso a soli 23 anni, ma la loro musica con tonalità cupa, testi molto tristi incentrati sull’amore, sulla morte e depressione argomenti molto tosti e difficile da riassumere in un arrangiamento musicale hanno a loro volta alla creazione della new-wave, basta ascoltare i loro due album che hanno pubblicato “Unknown Pleasures” (79) e “Closer” (80).
Con il primo album si intravede un post-punk grezzo con sonorità semi-cupe e un testo che fa capire le chiare problematiche dell’amore in generale come “Love will tear us apart” (80), fino a raggiungere la sonorità della chitarra elettrica in modo tagliente, il basso che pompa ritmi ossessivi e la voce di Curtis profonda e cupa, si fa caso a questo grazie a i singoli “Atrocity Exhibition”, “Isolation”, “Decades”, “Heart And Soul”. dall’album “Closer”.

Altro gruppo dark esordito accanto ai Joy Division sono i Wire padroni sperimentali del suono wave e dark ascesi con l’album intitolato “154”(1980) dove lo stilema crudo e punk man mano lascia spazio a una musica più lenta, più leggera ma lo stesso tempo con testi canori struggenti e contornato da tormento esistenziale. Altri due album usciti prima di “154” sono “Pink Flag”(79) e “Chair Missing”(78) con suond più punk e meno evocativo.
Soprannominati la “triologia dark” sono i Cure capitanati da Robert Smith, che dopo la pubblicazione di “Three Imaginary Boys”(79) misto tra pop e funk, cambieranno rotta trasformando le melodie e i testi più dark che mai come nel brano “A Forest” che esce nel secondo capolavoro e spirito guida di “Seventeen Seconds”(1980), primo album vero e proprio della trilogia berlinese che battezzano i Cure, anche con il loro secondo successo “Faith”(1981) non scherzano nei due album e facile ascoltare i riff taglienti e morbosi e utilizzo di tastiere che richiamano molto il progressive e il glam, il drum è fortemente metronomico e il basso diventa la base per i loro ritmi. Ma la vera perla della band è “Pornography”(82) vera perla del dark di tutti i tempi, imitando anche i stilemi di altri artisti del loro tempo citando alcuni sono One Hundred Years”, “The Hanging Garden”, “The Figurehead”, “A Strange Day”, testi drammatici e poetici che portano la tematica verso la fine dell’esistenza umana.

Non possiamo non citare la “sorella” dark di Robert Smith, Siouxsie Sioux (nome reale di è Susan Dallion) frontwoman e attraente dei Siouxsie and the Banshees, con la quale collaborerà in più occasioni con Smith, inseme alla voce di Siouxsie struggente, riportato nelle perle “The Scream” (78), “Join hands” (79), “Kaleidoscope” (80), “Ju-Ju” (81).
i Siouxsie and the Banshees, Joy Division e i Sex Pistols hanno dato fonte di ispirazione di un altro gruppo in tema gothic sound i Cocteau Twins di Robin Guthrie il polistrumentista Will Heggie e la vocalist Elizabeth Fraser con la sua voce struggente e il largo uso di glossolalila (termine per indicare uso di sillabi, vocalizzi ignote o indecifrabili) molto enfatizzata, accolta molto bene dalla critica musicale del tempo. Inoltre amava “riciclare” frasi delle stesse canzoni fatte da loro per poi inserirli come nuovi titoli delle canzoni e degli album.
Si nota i vari usi e stili delle altre band già dal primo LP Garlands uscito nel 1982 ma ci sono anche gli album “Lullabies” (82), “Peppermint Pig” (83) e “Sunburst And Snowblind” (83) alla quale troviamo anche brani con composizioni di tastiere elettroniche soffuse e accompagnato dalla voce malinconica della Fraser. capolavoro indiscusso portato sulle scena wave è stato l’ LP pubblicato nel 1984 intitolato “Treasure” che lo porta alle vette delle classifiche dell’epoca.

Una band australiana ma che registra e incide per un etichetta inglese sono i Dead Can Dance, suonano con atmosfere gotiche e dark di tutto rispetto ma sono anche un pò più easy e lineari rispetto ai Cocteau Twins, ricalcando molto l’aspetto punk, con uso di strumenti acustici come la tastiera elettronica che accompagna molto nel loro sound, il tutto contornato da picchi di tonalità con la stellare voce di Lisa Gerrad, che grazie anche a lei deve l’esordio, con EP quali “The Garden Of The Arcane Delights”(83).
Spleen And Ideal” secondo album dei Dead Can Dance uscito nel 1985 coniuga perfettamente il genere dark-gothic con i testi in ambito romantico-decadenti. Il terzo album “The Serpent’s Egg”(88) la band introdurrà anche elementi di tipo etnico e ancestrale, diventando il loro marchio di riconoscimento nella scena wave.
Da notare che tutti questi artisti hanno pubblicato i loro album all’etichetta 4AD.
Il presidente Ivo Watts-Russell decise nel 1983 di creare un progetto musicale chiamato “This Mortal Coil“, richiamando molti artisti che hanno pubblicato da lui, dai Cocteau Twins ai Dead Can Dance appunto sperimentando nuove forme musicali gotiche e dark il tutto rendendo tutto molto spettrale e malinconico, come solo loro osano esprimere la loro arte, tanto è vero che questa particolare sperimentazione musicale prende il nome dell’etichetta ovvero “4AD Sound“.
Di questo progetto possiamo ascoltare la raccolta “It’ll End In Tears” del 1984 oppure “Filigree & Shadow” del 1986.

Altri due gruppi cardine della scena dark-gothic sono i Bauhaus e i Killing Joke, gothic per definizione sopratutto per il loro stile di rumorismo e graffiante uso della chitarra e con testi profondamente tecnici che riportano alla letteratura gotica inglese come si evince nel singolo “Bela Lugosi’s Dead” del 1979 della prima band citata.
Dei Bauhaus oltre ci sono anche album di forte caratura ed espressione gothic come “In The Flat Field” del 1980 per l’impatto musicale molto interessante e impressionante per compattezza musicale è il malinconico album “The Sky’s Gone Out” dell’82.
dei Killing Joke abbiamo l’omonimo album che apre la pista dal gothic al suono industrial e What’s This For!”(81).
Per finire il viaggio verso questo genere si citano Theatre of Hate, i Sisters of Mercy, i Cult e i Mission, i cui rispettivi album d’esordio “Westworld”,”First And Last And Always” del 1985, “Dreamtime” uscito nel ’84 e “God’s Own Medicine” lanciato nel 1986.

Anche negli Stati Uniti prendono questo genere anche se non diventa diffuso come in UK e in Europa centrale, i californiani Christian Death di Rozz Williams famosi con “Only Theatre Of Pain” del 1982 e “Catastrophe Ballet” del 1984 e mostri sacri che si interfacciano più sull’hard e sulle esperienze industrial inglesi come i Nine Inch Nails, Ministry e Swans che diventeranno famosi solo dopo il decennio 80′ in poi che oltre alla musica dark introducono anche l’ambient-gothic come genere esploso nel decennio 1990 come Lycia e Black Tape For A Blue Girl.

L’energia della Elettronica e la nascita del synth-pop

La musica elettronica parte i suoi esperimenti nel pieno degli anni Settanta, per la maggioranza in Europa Centrale con precisione nella Germania Ovest nascita della musica elettronica sperimentale per eccellenza denominata anche “Kosmische musik” chi ha battezzato questo genere altamente sperimentale sono i Tangerine Dream, i Faust, i Can dove David Sylvan ne diventa collaboratore insieme a Holger Czukay fondatore dei Can e i Cluster (che hanno collaborato con Brian Eno) ma i più famosi con la quale hanno ispirato persino l’ultimo componente della French Touch (i Daft Punk) sono i Kraftwerk, partiti con sonorità d’avanguardia, arrivando con un approccio stilistico del pop con aggiunta voci elettroniche, quasi dei Robot entrando nella scena musicale con un capolavoro lanciato nel 1974 “Autobahn” alfiere dell’elettronica pop del tempo e un certo mood funky e non solo.

Anche in UK si sperimenta l’avanguardia elettronica con i Throbbing Gristle dove il tema più approfondito per loro è l’alienazione dell’uomo nella civiltà industriale ancora oggi un tema attuale attraversati con un mix di nastri rovesciati, pre-registrazioni con aggiunta di suoni metalliche e abrasive notabile nel LP “Second annual report” del 77 coniando il termine di “scena industriale”.
Ma i padroni del suono industrial sono i Cabaret Voltaire a produrre delle vere perle sonore, suono caotico ma coinvolge in una spirale mettendo l’ascoltatore al centro di un gioco ossessivo di suoni, chiamati cosi dal nome di un locale di Zurigo dove all’inizio del 900′ nacque il movimento dadaista. Suoni sintetici e rumori di tastiera elettronica che spinge molto al movimento dadaista, caotico nello spazio temporale. I loro successi musicali sono: “Live at the Y.M.C.A. 27.10.1979” (80), “The voice of America” (80), “Three mantras” (80) e “Red Mecca” (81)

Ci sono anche i Clock DVA ispiratosi ai Cabaret Voltaire ma introducono suoni meno elettronici privilegiando il genere free-jazz come gli album
White souls in black suits” (80) e “Thirst” (81) anche se non hanno avuto molto successo come CV.
Gli Ultravox menzionati prima nella sezione post-punk, abbandonati dl loro leader trovano Midge Ure che li trascina a nuove sonorità sintetiche, meno complesse di Foxx tinteggiando il tutto con melodie più pop, creando capolavori come “Vienna” (1980), che si basa molto su stilema tecno-pop a un opzione più radicale, elettronico, cupo per certi versi ascoltando l’album “Rage in Eden” (81) passando poi a scelte più tecno-pop, suono più coinvolgente ma un pò sul commerciale come nelle raccolte “Quartet” (82) e “Lament” (84).

Steve Strange, Midge Ure e Bill Curie e alcuni membri dei Magazine fondano i Visage e loro primo omonimo album uscito nell’80’ crea la nuova definizione di “New Romantic” per eccellenza con la canzone “Fade to Gray” poi proseguono con altri due LP The Anvil (1982) e Beat Boy (1984) che ebbero menu successo della prima raccolta ma non per questo non interessanti.
Altro esponente della tecno-pop ma con molte sfumature “dark” è il cantautore inglese Gary Numan, i suoi album ricalcano molto il punk come l’album “The plan” (84) che non sono altro raccolte di sue canzoni del bienno 77-78, poi si fece influenzare dell’esperienza sonora dei Kraftwerk e dal grande David Bowie, questo mix si può notare negli album pubblicati successivamente dopo aver lasciato il gruppo Tubeway Army, ovvero “Telekon” (80) e “Dance” (81).
La new wave sul fronte commerciale incentrato più su melodie synth-pop “romantico” si posizioneranno i Duran Duran e i Culture Club dell’immensa bravura di Boy George conosciuti in tutto il mondo, da parte dei Duran brani come “Planet Earth” (1981), “New Religion“(1982), “The Chauffeur“(1982), “New Moon On Monday” (1984). Mentre dal fronte di Boy ascoltiamo pezzi commerciali con arrangiamenti non molto interessanti come i Duran ma che spopoleranno anche in disco i brani più conosciuti sono: “Do You Really Want to Hurt Me” (1982), “Time (Clock of the Heart)” (1982), “Victims” (1983) e “Karma Chameleon” (1983).

Steve Strange, Midge Ure e Bill Curie e alcuni membri dei Magazine fondano i Visage e loro primo omonimo album uscito nell’80’ crea la nuova definizione di “New Romantic” per eccellenza con la canzone “Fade to Gray” poi proseguono con altri due LP The Anvil (1982) e Beat Boy (1984) che ebbero menu successo della prima raccolta ma non per questo non interessanti.
Altro esponente della tecno-pop ma con molte sfumature “dark” è il cantautore inglese Gary Numan, i suoi album ricalcano molto il punk come l’album “The plan” (84) che non sono altro raccolte di sue canzoni del bienno 77-78, poi si fece influenzare dell’esperienza sonora dei Kraftwerk e dal grande David Bowie, questo mix si può notare negli album pubblicati successivamente dopo aver lasciato il gruppo Tubeway Army, ovvero “Telekon” (80) e “Dance” (81).
La new wave sul fronte commerciale incentrato più su melodie synth-pop “romantico” si posizioneranno i Duran Duran e i Culture Club dell’immensa bravura di Boy George conosciuti in tutto il mondo, da parte dei Duran brani come “Planet Earth” (1981), “New Religion“(1982), “The Chauffeur“(1982), “New Moon On Monday” (1984). Mentre dal fronte di Boy ascoltiamo pezzi commerciali con arrangiamenti non molto interessanti come i Duran ma che spopoleranno anche in disco i brani più conosciuti sono: “Do You Really Want to Hurt Me” (1982), “Time (Clock of the Heart)” (1982), “Victims” (1983) e “Karma Chameleon” (1983).

Negli anni 80′ ci saranno i rimanenti dei Joy Division che dopo la morte di Curtis si rifanno la pelle cambiando chiamandosi i New Order, si rifanno ad uno stile synth-pop con sfumature dark dei vecchi dogmi del frontman come da come si ascolta nel loro primo album “Movement” (81) per poi passare in modo definitivo alla techno-pop con l’album Power, Corruption And Lies” (83) abbandonando per sempre i vecchi dogmi, Ovviamente la canzone più conosciuta del gruppo è “Blue Monday” uscito nel ’83 in parallelo con il secondo album anche se un singolo a se.
Un duo che ha scritto la storia commerciale della tecno-pop forse diventati simboli anche dalle generazioni nate dopo il 2000 sono gli Eurythmics formato dalla singer con voce prettamente bluesy Annie Lennox e David Stewart, con il singolo Sweet dreams (are made of this)” del 1983 e l’album uscito l’anno seguente “Touch” dominano le classifiche musicali con il loro stile ondeggiante electro.
Anche il duo Yazoo avrà la sua parte composto da Vince Clarke, fondatore dei Depeche Mode e Alison Moyet cantante bianca ma con tonalità black e sensibile, conosciuti per aver prodotto “Upstairs at Eric’s” (82) e “You and me both” (83) ma il singolo più conosciuto è ovviamente “Don’t go!” uscito nell’82.

“Do it yourself” motto ripreso dall’estetica punk, sintetizzatori e drum-machine a profusione al posto della chitarra elettrica suono e voce glaciali ed immersi in un futuro quasi oscuro e pop elettronico a manetta seguito da capolavori come “Reproduction” (79) e “Travelogue” (80) e il singolo di maggior successo “Don’t You Want Me“, dalla raccolta “Dare” (1981) se non li avete inquadrati sono gli Human League.
Seguono anche se per un periodo breve gli Orchestral Manoeuvres in the Dark del duo Paul Humphreys e Andy McCluskey conosciuti con un successo interplanetario uscito nel 1980 di nome “Enola Gay” che spopola non solo nel genere wave ma anche nelle classifiche dei pezzi più ballati negli anni 80′.

Chiudiamo questo viaggio musicale con il cantante Mark Hollis, leader dei Talk Talk che approda con brani di sonorità synth-pop come “It’s My Life” “Such A Shame”, “Tomorrow Started” tutte appartenenti all’omonimo album del primo singolo uscito nel 1984.
Da notare che in tutti paesi raggiunge la top ten delle classifiche tranne che in UK.
E dulcis in fundo troviamo i Depeche Mode gruppo wave elettronica inglese per eccellenza, partiti da due album con sonorità techno-pop composti musicalmente da Vince Clarke, che lascia il gruppo per formare Yazoo! “Speak And Spell” (1981) e “A Broken Frame” (1982).
Martin Gore sostituisce Clarke creando una nuova composizione armonica e arrangiamenti molto più complessi rispetto ai lavori precedenti mixando techno e punk e campionamenti pop come nei due album “Construction Time Again” (1983) e “Some Great Reward” (1984).
Ma la loro consacrazione sul podio musicale, con tanto di esperimenti musicali creati da Gore e Dave Gahan mettendo il pop, stilema prettamente punk e onde “dark” i Depeche Mode nel 1986 pubblicano “Black Celebration” con questo lavoro stroncano pian piano il genere wave e il rock sta dando una nuova forma sia di pensiero che di stile musicale.
Ci sono anche altri gruppi molto importanti che hanno contribuito il movimento new wave (ad esempio Nick Cave e i Birthey Party, i mashing Pumpkins, Radiohead ecc..) , non sono stati menzionati non per la poca importanza (ma anzi) ma perché l’articolo è molto lungo e ricco di informazioni

Il viaggio della nuova onda musicale finisce qui, abbiamo trattato molto ma non tutti i gruppi che hanno contribuito alla creazione di questo genere che passa dalla malinconia punk al forte estetismo e pop del genere. Fatemi sapere qui su un commento se vi piace l’articolo oppure fatemi sapere se volete qualche approfondimento in più sul tema.

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